A Villa Gentiloni rivive il pranzo di caccia con Luca Paolorossi e Errico Recanati
FILOTTRANO, Tradizione, ambiente e legame con il territorio. Sono stati questi i punti forti dell’esclusivo evento che si è tenuto oggi, 17 febbraio, nella splendida cornice di Villa Gentiloni a Filottrano e che ha richiamato personalità del mondo economico, istituzionale e culturale provenienti un pò da tutta Italia.
Promotore dell’iniziativa lo stilista Luca Paolorossi.
Quella che un tempo era la torre di caccia della nobile famiglia Perozzi, poi divenuta di proprietà dei conti Gentiloni, si è trasformata per l’occasione in un’oasi per la fauna selvatica con l’obiettivo di «ripopolare l’ambiente» come ha spiegato lo stilista. Nei due ettari e mezzo di bosco che circondano la villa, Paolorossi ha liberato fagiani, pernici, starne e pavoni.
Torna a risuonare il corno da caccia a Villa Gentiloni. Stavolta, però, le sue note non daranno il segnale di avvio della battuta venatoria ma, al contrario, serviranno a celebrare l’inizio di un evento speciale dallo spirito fortemente ecologista ideato dallo stilista Luca Paolorossi: la cerimonia di rilascio di fauna selvatica lungo il pendio del Colle di Filottrano allo scopo di ripopolare il territorio. Ancora una volta, dunque, Luca Paolorossi è promotore e protagonista di eventi che attingono alla storia e alla tradizione marchigiana ma dal taglio fortemente innovativo ed evocativo. La giornata dedicata in chiave incruenta e sostenibile a Sant’Uberto è in programma domenica 17 febbraio a partire dalle 10.30 a Villa Gentiloni, in contrada Bartoluccio di Filottrano. L’evento si concluderà poi con un elegante “Pranzo di caccia” nella sala nobile della aristocratica dimora tornata ai fasti del passato, il cui menù esclusivo sarà curato dallo chef Errico Recanati, il Maestro di cucina dello “stellato” Andreina di Loreto, da poco insignito del titolo Chef dell’Anno al Gran Premio Internazionale della Ristorazione 2019.
“Ho voluto rievocare il clima di raffinata convivialità e i momenti di vita all’aria aperta che distinguevano le battute di caccia che la nobiltà della zona organizzava periodicamente come occasione di incontro per l’alta società e gli appassionati – ha spiegato Luca Paolorossi, proprietario di Villa Gentiloni – Il “Pranzo di caccia” si inserisce nel ricco calendario di eventi che sto organizzando per dare alla Villa un ruolo centrale nella vita culturale e sociale di una regione la cui bellezza e unicità sono celebrate dai turisti e dalla stampa estera che l’ha definita “il segreto meglio custodito d’Italia”.